La deposizione del marito di Laura Prati è avvenuta a seguito di una lunga e infuocata discussione, che ha avuto come argomento le perizie psichiatriche e medico legali.
L’udienza preliminare, che si è tenuta martedì 3 febbraio, doveva decidere il capo d’imputazione per Giuseppe Pegoraro, l’uomo accusato di aver ucciso la sindaca di Cardano al Campo.
La perizia psichiatrica della difesa sostiene che l’ex vigile urbano, nella mattina del 2 luglio 2013, sia stato colpito da una follia psicotica transitoria. L’accusa rifiuta quest’ipotesi ritenendo che l’uomo fosse sano di mente al momento dell’aggressione.
Per quanto riguarda la perizia medico legale l’accusa sostiene che la morte di Laura Prati, avvenuta in Ospedale dopo tre settimana a causa di un aneurisma, sia la conseguenza del trauma cranico provocato dalla violenta caduta della donna dopo il primo sparo. La difesa sostiene, invece, che la caduta della donna conseguente allo sparo sia avvenuta da posizione non eretta ma seduta e, per questo motivo, non avrebbe potuto procurare un trauma cranico così forte da giustificare l’aneurisma.
Al termine dell’acceso dibattito l’accusa ha depositato le dichiarazioni del marito della Sindaca riguardanti quanto avvenuto quella tragica mattina. Laura Prati avrebbe raccontato al marito che lei e il vicesindaco erano in piedi al momento dell’aggressione e che dopo la caduta provocata dal primo sparo, Pegoraro si era avvicinato a lei per sparare altri due colpi. Il pm Nadia Calcaterra ha insistito nel sottolineare che questa modalità di aggressione è stata una vera e propria esecuzione.
La prossima udienza è stata fissata per martedì 17 febbraio.