L’evento è organizzato dall’Associazione Teatro Duse di Besozzo, drammaturgia Matteo Tibiletti, in scena Monica Pillon.
“Non credo di essere adatta per questo genere di cose”. Queste dieci parole hanno camminato nei pensieri di Matteo Tibiletti – autore del testo e regista – sino a costringerlo a scrivere della stanza di Sonia, della sua vita spezzata e tenuta insieme, del suo dolore e del suo rancore. Musica e libri e nient’altro.
Ma “non credo di essere adatta per questo genere di cose” sono anche le parole che avrebbe potuto pronunciare Monica Pillon, l’attrice che ha raccolto la sfida di raccontare e di ‘essere’ Sonia. Le sue gabbie, le sua perdite.
“Non credo di essere adatta per questo genere di cose” sono dieci parole che sono diventate cento, mille, diecimila, a raccontare di Sonia persona, memoria, dolore, ricordo, rabbia, solitudine; ma anche di Sonia disabilità, limite, impossibilità, inadeguatezza appunto.
“La stanza di Sonia” è tutto questo e altro ancora: prova di regia e di recitazione di straordinaria pulizia formale, ma anche trascinante emozione, struggimento, condivisione.
E’ il racconto di una disabilità che diventa bandiera dell’eguaglianza, di una disabilità che non richiede e non tollera pietismi, che si fa memoria e parola in una sorta di personalissimo proclama a favore e in difesa di chi “non crede di essere adatto”.
Come Sonia, e come noi.