
Un terremoto giudiziario scuote Brenta, tranquillo comune tra Laveno e la Valcuvia: il sindaco Gianpietro Ballardin, esponente del Partito democratico, è stato infatti arrestato questa mattina dalla Guardia di Finanza. Si trova ai domiciliari.
Insieme a lui, arrestato nelle vesti di presidente del consorzio di Polizia Locale del Medio Verbano, scattano nuovamente le manette per Ettore Bezzolato, già comandante dello stesso corpo finito nel mirino della giustizia ad agosto per peculato.
Le indagini sull’ex comandante dei vigili riguardavano alcuni servizi che sarebbero stati svolti privatamente alle Pro Loco del territorio.
E il sindaco Ballardin sarebbe finito nell’inchiesta dal momento che ha la carica di presidente del consorzio di vigilanza che riunisce gli undici comuni dell’area del Medio Verbano.
Gli inquirenti stanno tenendo il massimo riserbo sulle indagini. Ma, da quanto risulta al momento, le accuse sarebbero di peculato per Bezzolato e di favoreggiamento per Ballardin, oltre a falso commesso da pubblico ufficiale.
L’indagine sembrerebbe collegata a quella dell’anno scorso, che sarebbe partita da un pagamento contestato, ovvero 1.600 euro depositati nell’economato del Comando della Polizia Locale, a Cittiglio, finito nel mirino della Procura della Repubblica. L’indagine è coordinata dal pm Massimo Politi.
Tutto era iniziato ad agosto 2015, appunto, quando i Carabinieri avevano arrestato la prima volta l’ex comandante, all’epoca ancora in carica, dopo una lunga perquisizione della caserma dei Vigili. Anche allora aveva partecipato alle indagini la Guardia di Finanza.
L’accusa era sempre di peculato. Oggetto dell’indagine le autorizzazioni e i contributi versati dalle associazioni in occasione delle manifestazioni popolari.