Arcisate-Stabio, pronto il via libera dal Cipe per il progetto sulle terre e rocce da scavo. «I lavori ripartiranno a breve»

L’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alberto Cavalli annuncia che il Comitato interministeriale di programmazione economica darà il via alla riambientalizzazione di due aree. Passaggio che consentirà al cantiere di ripartire

06 Novembre 2014
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Ferrovia

Buone notizie per la tratta ferroviaria Arcisate-Stabio. «Il pre Cipe riunito giovedì a Roma – spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alberto Cavalli – ha infatti dato il via libera all’approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) del progetto, che dà soluzione al problema delle terre e rocce da scavo derivanti dalla realizzazione del collegamento ferroviario Arcisate-Stabio».

Il progetto prevede la ri-ambientalizzazione di due aree in prossimità alla linea ferroviaria (il sito CSfb02, individuato ad Arcisate e l’ex Cava Femar a Viggiù), che accoglieranno le terre da scavo in esubero. «Con l’approvazione da parte del Cipe – spiega Cavalli – potranno essere dunque acquisite tutte le autorizzazioni tecniche necessarie affinché i lavori possano riprendere a pieno regime».

ERA ORA, MA NON BASTA – «Era ora – continua Cavalli – ma non basta. Ho nuovamente sollecitato la convocazione del Cipe e confido che sia convocato lunedì prossimo 10 novembre. Infatti il ritardo rispetto alla data a suo tempo concordata, cioè il 30 settembre, non ha consentito il rispetto degli accordi fra Rfi e l’impresa appaltatrice. E ogni giorno ulteriore di ritardo nell’approvazione del progetto può compromettere la possibilità di portare a termine l’intervento nell’ambito de contratto di appalto».

PROTESTE FONDATE – «Ho sottolineato anche – conclude Cavalli – il grave imbarazzo che questo ritardo causa. La tratta svizzera della ferrovia entrerà in servizio fra tre settimane. È umiliante riconoscere quanto siano fondate le proteste dei nostri cittadini, perché oltre confine il treno viaggia, mentre dalla nostra parte il cantiere è aperto e non siamo in grado di dare certezza sull’effettiva ultimazione dei lavori».

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