Approvato il Piano cave della provincia di Varese

La commissione Ambiente, presieduta dal consigliere regionale Luca Marsico, ha varato il nuovo piano. Prossimo passo il voto in consiglio regionale

28 Aprile 2016
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Cava

Licenziato, in mattinata, da parte della Commissione Ambiente e Protezione Civile l’aggiornamento del piano cave della provincia di Varese.
Ora, per completare l’iter istituzionale, resta solo il via libera definitivo da parte dell’aula consiliare previsto il prossimo mese di giugno. 

“Questa mattina abbiamo messo un primo punto fermo rispetto ad un atto atteso dal territorio e che ci consente, d’accordo con l’Assessorato regionale all’Ambiente, di ottemperare anche alle richieste pervenute dall’Unione Europea in merito al provvedimento.
Ora, per la piena operatività, resta solo l’ultimo passaggio formale attraverso il voto in Consiglio regionale.

Ringrazio tutti coloro che, nel tempo, hanno dato un contributo attivo attraverso suggerimenti e proposte: dai cittadini ai comuni passando per le associazioni”.
Queste le parole di Luca Marsico, Presidente della Commissione Ambiente e Protezione civile di Regione Lombardia e già assessore all’ambiente della Provincia di Varese.

Si tratta di un aggiornamento del Piano cave per la Provincia di Varese (relatore Roberto Anelli, Lega Nord), valido fino al 2018.

Il documento stabilisce la possibilità di un’escavazione complessiva di 26.035.000 metri cubi per il settore sabbia e ghiaia (24.857.000 negli 8 Ambiti Territoriali Estrattivi, 1.178.000 nelle 8 cave di recupero), 3.989.000 metri cubi di calcare (da un solo ATE), 412.000 metri cubi di pietre ornamentali (da un solo ATE), 1.639.000 metri cubi di pietrisco in una cave di recupero.

Il Piano cave originario, approvato nel 2008, consentiva di produrre per il settore sabbia e ghiaia un totale di 29.341.000 metri cubi da otto ATE e altrettante cave di recupero; per il calcare 4.927.000 metri cubi da due ATE; per le pietre ornamentali 920.000 metri cubi da un ATE; per il pietrisco 4.351.000 metri cubi da due cave di recupero.

Hanno votato a favore tutti gruppi consiliari ad esclusione del Movimento 5 Stelle che, per voce di Giampietro Maccabiani, pur dichiarando di essere favorevole ai contenuti del Piano, non ha partecipato al voto “in quanto è da inizio Legislatura che riteniamo la metodologia dell’approvazione di questi atti non consona alle modalità stabilite dall’Unione Europea che richiedono la procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) prima dell’esame dell’atto. Regione Lombardia si affida invece ancora ad una sua legge del 1998 che non prevede questa modalità”.

L’iter per l’aggiornamento del Piano era formalmente iniziato nel 2013 in risposta ad un contenzioso sul mancato rispetto di una Direttiva CEE. In seguito alla revisione sono state apportate modifiche o vincoli ad alcuni ATE e cave di recupero per la riduzione dei quantitativi di materiali estraibili oltre all’aggiornamento di norme tecniche.

 

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