
“Giorgia Meloni ha detto ad Atreju molte cose giuste, come il no allo Ius Soli e il Si’ alle preferenze, ma ha sostenuto un’idea pericolosa e sbagliata: che i REFERENDUM per l’autonomia della Lombardia e del Veneto possano essere uno strumento contro l’Unita’ nazionale. E’ vero esattamente il contrario: il vero rischio per l’unita’ nazionale, e anche per il suo sviluppo economico, e’ continuare a disconoscere l’enorme residuo fiscale che viene versato da queste due regioni allo Stato centrale. In questo modo, non solo si sottraggono troppe risorse alle aree piu’ competitive della Nazione, ma si alimenta una pericolosa frustrazione negli abitanti di queste due regioni, una frustrazione su cui puo’ tornare a speculare chi trama realmente per il secessionismo“.
Lo affermano in una nota congiunta Gianni Alemanno e Francesco Storace segretario e presidente di Movimento nazionale.
“Il federalismo a geometria variabile – prosegue – previsto dalla nostra costituzione come possibilità di acquisire risorse e competenze oggi riconosciute solo alle cinque regioni a statuto speciale, non solo non e’ incompatibile con l’unita’ nazionale, ma la puo’ rafforzare trovando un nuovo e’ piu’ sostenibile equilibrio tra le diverse aree geografiche ed economiche. Noi del Movimento Nazionale, che abbiamo come base programmatica il valore della sovranita’ nazionale e popolare, siamo cosi’ convinti di questa battaglia che giovedi’ prossimo lanceremo a Milano un nostro comitato per il Si al REFERENDUM per l’autonomia. Fratelli d’Italia, invece, dovrebbe spiegare perche’ a Roma la Meloni lancia questi sospetti secessionisti, mentre tutti i suoi esponenti in Lombardia e nel Veneto aderiscono ufficialmente ai comitati per il Si al REFERENDUM. Queste contraddizioni si pagano politicamente con una inutile e pericolosa divisione dell’area sovranista.”