“Nelle carceri, dove esiste una condizione di sovraffollamento con la Lombardia che vanta il triste primato nazionale del 134,2%, si verificano spesso casi di stupro nei confronti di giovani detenuti, che per paura o per vergogna non denunciano quasi mai. Spesso i casi non vengono denunciati anche perché esiste una omertà che coinvolge tutti: guardie carcerarie e carcerati stessi, oltre alle strutture mediche. Molto alto è anche il rischio di diffusione di gravi malattie infettive come l’HIV, per cui dobbiamo porre l’attenzione sulla necessità di distribuire preservativi nelle carceri. Ma ancora più prioritario e importante è assicurare la possibilità che i detenuti possano avere rapporti sessuali costanti con i propri partner, come avviene in altri Paesi, facilitando così il mantenimento del legame all’interno del nucleo familiare”.
Lo ha sottolineato questa mattina il Difensore regionale Carlo Lio, che esercita anche le funzioni di garante dei detenuti, aprendo il convegno “Il Silenzio degli Innocenti” al Belvedere di Palazzo Pirelli. Il convegno si è rivelata occasione utile per fare il punto della situazione in Italia e in Lombardia sui casi di violenza sessuale ai danni dei minori e per mettere a sistema le procedure giudiziarie e gli interventi sociali e di psicoterapia indirizzati alle vittime a agli autori degli abusi e delle violenze.
“Una particolare attenzione merita infine la situazione dei cosiddetti sex offenders, gli autori di reati sessuali che nella cultura carceraria vengono considerati infami e quando entrano in carcere vengono rinchiusi in reparti protetti, isolati dal resto dei detenuti. In questo campo –ha evidenziato Carlo Lio– il carcere di Bollate rappresenta un esempio e un punto di riferimento nazionale: qui infatti anche a questa tipologia di detenuti vengono offerte opportunità lavorative, formative e socio riabilitative. In questo carcere i sex offenders seguono un percorso terapeutico annuale in un’unità specializzata, in modo da potere vivere insieme agli altri detenuti e seguire un percorso riabilitativo vero e compiuto”.
Come emerso dalle relazioni di questa mattina, la violenza sessuale ai danni dei minori si manifesta tuttora in forme nuove e meno evidenti. Ogni giorno in Italia almeno due bambini subiscono abusi e violenze sessuali: oltre 950 minori all’anno e l’83% dei casi riguarda bambine. Oltre alla violenza aggravata, spesso I’abuso avviene costringendo il minore a partecipare alla produzione di materiale pornografico: il 78% delle vittime sono forzate ad assistere ad atti sessuali. Un bilancio drammatico è quello rilevato nel 2017 per il nostro Paese: il numero di reati commessi su bambini e minori non è mai stato così alto da un decennio a questa parte, registrando un incremento del +6% rispetto al 2015.
“Nonostante ciò la consapevolezza sociale del fenomeno rimane molto carente –ha lamentato il Difensore regionale della Lombardia- e tuttora nel nostro Paese manca ancora una vera e propria cultura della prevenzione e della risposta all’abuso, e prevale invece la rimozione del problema. Occorre quindi aumentare le consapevolezza e l’efficacia degli interventi”.
Durante l’incontro, organizzato dal Difensore regionale in collaborazione con l’Associazione SiCura presieduta da Anna Laghi, sono intervenuti numerosi e qualificati relatori, a partire dal professor Paolo Giulini, criminologo clinico, esperto nel settore penitenziario e docente presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, che ha svolto una relazione sul tema del trattamento e della prevenzione primaria. E’ seguita la testimonianza del dottor Dante Ghezzi, psicologo terapeuta della famiglia presso il centro TIAMA (Tutela Infanzia Adolescenza Maltrattata) che ha illustrato alcune esperienze cliniche. Un focus sul significato terapeutico del silenzio è stato al centro della relazione del dottor Claudio Foti, psicoterapeuta e direttore del Centro studi “Hansel e Gretel” di Torino, mentre la dottoressa Sara Racalbuto, psicologa psicoterapeuta, specialista in Psicologia Clinica e Responsabile del Centro Bambi di Torino, ha presentato uno studio sulla pedofilia femminile.
Il magistrato Annamaria Fiorillo del Tribunale dei Minori ha offerto infine uno spaccato sui minori vittime di abusi nei procedimenti davanti al Tribunale per i minorenni, mentre Pietro Forno, Garante delle vittime vulnerabili, ha affrontato il tema della rimozione giudiziaria, soprattutto per quanto riguarda le difficoltà che sussistono in ambito giudiziario, sia ordinario che minorile, nell’accettare l’abuso sessuale.