Verrà inaugurato venerdì 30 giugno alle 11.30 il nuovo impianto pilota fermentativo ed estrattivo, che consente al centro ricerche di Gerenzano di essere l’unico polo in Lombardia e tra i pochi in Italia ad avere una strumentazione fondamentale nella filiera della ricerca svolta in loco, ma anche a disposizione di tutte quelle piccole e medie imprese biotech, agroalimentari o farmaceutiche, che lo utilizzano per produrre quantità ridotte di prodotto. «Ora abbiamo un impianto all’avanguardia – ha dichiarato il Direttore dell’Insubrias Biopark Andrea Gambini – con i lavori eseguiti, infatti, abbiamo installato una linea completa che comprende oltra ai fermentatori, anche i liofilizzatori e la centrifuga. Non solo. Questa strumentazione ci permetterà di produrre anche piccoli lotti, sia nel campo degli integratori alimentari, sia in quello farmaceutico e sarà in grado di soddisfare sia il fabbisogno interno al Centro ricerche, sia quello di altre realtà o imprese che non possiedono impianti di questo tipo». Il progetto, del valore di 2 milioni e 400 mila, finanziato al 50% da Fondazione Cariplo, ha sempre previsto la possibilità di essere “aperto”, con l’obiettivo di dare risposte concrete e raggiungere molteplici obiettivi.
Alla cerimonia di inaugurazione, oltre al saluto delle autorità presenti, dei vertici dell’Insubrias Biopark e di Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la vita, sono previsti gli interventi Flavia Marinelli, professore di Chimica e Biotecnologia della Fermentazione dell’Università dell’Insubria, la quale interverrà sul tema “Il bioreattore, cuore pulsante del processo biotecnologico” e del dottor Marco Pedroli, il cui contributo verterà su “Nuovo impianto di fermentazione: innovative prospettive per il territorio”.
«Ringrazio Fondazione Cariplo per aver colto l’importanza di questo progetto, che avrà ricadute importanti oltre che sul piano della ricerca, anche su quello del mantenimento e del potenziamento delle eccellenze del nostro territorio – ha concluso Gambini – Fino a qualche mese fa la Fiirv possedeva un impianto fermentativo ed estrattivo obsoleto e in Italia quelli esistenti sono quasi tutti di grande aziende farmaceutiche. Ora il nostro impianto sarà utile anche alle altre aziende presenti all’interno del bioparco e a quelle lombarde, italiane ed estere. Questo ci aiuterà a consolidare l’eccellenza e l’aspetto di innovazione che da sempre ci caratterizzano, mantenere sul territorio risorse economiche e scientifiche, attrarne altre e favorire la costruzione di una rete dove far “viaggiare” conoscenze e competenza».