
Il termine foto è improprio ma è quello che più si avvicina, con termini non tecnici, a ciò che mostrano gli scienziati: la prima immagine mai vista di un buco nero.
Il soggetto principale è una assenza. Una struttura ad anello con una regione centrale dalla quale non arrivano fotoni, ossia radiazione elettromagnetica, nessuna forma di luce. È l’ombra del buco nero al centro di M87, una enorme galassia a circa 55 milioni di anni luce dalla Terra nel vicino ammasso della Vergine (e non, come ci si attendeva, di quello al centro della Via Lattea, Sagittarius A).
“Quello che stiamo facendo è dare all’umanità la possibilità di vedere per la prima volta un buco nero, una sorta di ‘uscita a senso unico’ dal nostro universo – ha detto il direttore del progetto Eht Sheperd S. Doeleman del Center for Astrophysics – questa è una pietra miliare nell’astronomia, un’impresa scientifica senza precedenti compiuta da un team di oltre 200 ricercatori”.
Il team internazionale della Event Horizon Telescope Collaboration ha mostrato per la prima volta nella storia le immagini di un buco nero, ottenute combinando i dati raccolti due anni fa per cinque giorni da otto telescopi tramite VLBI (Very Long Baseline Interferometry) posizionati in diverse aree del mondo, “trasformati” in una sorta di “telescopio virtuale di dimensione terrestre”.