
In molti dicono “la società sta cambiando, bisogna di conseguenza stare al passo con i tempi”. La verità è che non sta cambiando proprio nulla. Coppie che scelgono di vivere insieme, di passare la vita insieme, ce ne sono sempre state. Semplicemente non tutte vogliono o possono (quest’ultimo il caso delle coppie omosessuali) contrarre matrimonio.
Se il matrimonio è una scelta che non tutti possono fare, il riconoscimento delle Unioni civili di chi vuole passare la vita insieme dovrebbe essere un diritto garantito dallo Stato. In Italia non è così.
E da qui nasce la mobilitazione nazionale di sabato 23 gennaio, alla quale parteciperà anche Varese grazie all’associazione Insurbia Lgbt, guidata da Giovanni Boschini.
L’appuntamento è alle 15 in piazza Monte Grappa.
“Una manifestazione per sostenere i diritti di tutte le persone, Gay, Lesbiche e Etero – spiegano gli organizzatori – in questi giorni, in Parlamento si discuterà per le Unioni Civili. Le Unioni Civili sono importantissime per l’uguaglianza delle persone. L’Italia è spaccata in due: chi li nega per interessi politici, chi vuole un’Italia senza disparità. Se siete tra questi ultimi il momento di scendere in piazza è ADESSO! Tutti insieme, per l’amore, per i diritti e per la Civiltà!
Sono tantissimi gli esempi di queste disparità che in diversi modi arrivano a toccare chiunque:
Se il proprio patner viene ricoverato in terapia intensiva in ospedale, non si possono prendere decisioni per lui, neanche in caso di estrema urgenza.
Giuridicamente, i figli di coppie non sposate non hanno legami con ascendenti e collaterali dei genitori, quindi coi loro nonni o zii. In caso di perdita di entrambi i genitori, nonni e zii sono formalmente degli estranei.
Oppure, in una famiglia omosessuale composta da due genitori e un figlio, se muore il genitore biologico, l’altro genitore non ha diritto a continuare a crescere suo figlio. Chi nella vita è stato in un orfanotrofio, anche solo per portare dolci e giocattoli, sa bene che avere un genitore è meglio di non aver nessuno. In modo peggiore se il genitore esiste già, ma gli viene negato il diritto di adottare.
Non si può vivere con il codice civile in mano e fare costantemente i conti con la mancanza dei propri diritti.
Questo è il motivo per cui bisogna far sentire la voce di TUTTI adesso”.
L’APPELLO NAZIONALE:
“Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.”
Anche Varese partecipa alla mobilitazione nazionale del 23 gennaio sull’uguaglianza #Svegliatitalia.
FLASHMOB
– Stampate il cuore che trovate qui: https://www.facebook.com/download/564751133687984/cuore.jpg
[in orizzontale, formato A3 o A4]
– prendete una vecchia sveglia o un cellulare;
– portate tutto il 23 gennaio
Adesioni all’evento:
L’albero Di Antonia, Varese C’è, Arci Varese, Varese Possibile, Giovani Democratici Provincia di Varese, Giovani Democratici del Gallaratese, Sinistra Ecologia e Libertà – Federazione di Varese, FutureDem Lombardia, Laboratorio ConCittaDino, SISM VARESE, Giovani Democratici Varese Città, Un’altra Storia Varese, SNOQ Varese, I Sentinelli di Varese, Dispari – Circolo LGBT Varese, I Lati Oscuri, Circolo UAAR di Varese, Unione degli Studenti Varese, Rete della Conoscenza Varese, Sinistra Ecologia e Libertà – Circolo dei Laghi – Varese, M5S Varese