I giovani vanno riavvicinati alla politica. E’ questo uno dei punti fondamentali emersi dalla presentazione della Lista “Progetto ConCittàDino”, il laboratorio che ha sostenuto Dino De Simone alle primarie e che ora diventa una lista civica nel centrosinistra a supporto della candidatura di Davide Galimberti. A guidarla sarà naturalmente Dino De Simone, insieme al gruppo che ha dato vita al laboratorio e ha partecipato alla campagna elettorale delle primarie.
Un progetto, quello di De Simone, che punta molto sull’idea di città che Varese potrà diventare nell’arco di vent’anni. “Assomigliare di più a quelle realtà ecosostenibili che sono le città svizzere, danesi e tedesche – ha detto De Simone – perché questo potenzialmente può diventare Varese”.
Un soggetto che vuole collegarsi alle migliori esperienze amministrative del centrosinistra in Italia, orientate all’innovazione, all’ambientalismo e ai diritti sociali. Da qui l’attenzione verso le forze mobilitate alle ultime primarie a Milano, i torinesi che stanno sostenendo la candidatura di Piero Fassino accanto al suo assessore al bilancio Gianguido Passoni o, più localmente, per la lista di Malnate Sostenibile o “Il Gelso” di Comerio di Silvio Aimetti.
Per questo la colonna vertebrale del Progetto non potrà che essere composta da giovani, donne, attivisti sociali, professionisti, come:
Andrea Minidio: insegnante, musicista e uomo di teatro, volto noto del Rugby Varese. “Lavoriamo con una prospettiva ventennale. L’impegno politico non si può esaurire con una visione troppo ristretta, che duri solo i cinque anni”.
Barbara Cirivello: avvocatessa, referente della sezione varesina del Movimento Consumatori. “Penso alla bellezza della nostra città, sulla quale bisogna scommettere e puntare. Dopo 13 anni di impegno nel sociale, a contatto con le persone, ho deciso di dare una mano anche a livello politico, portando la mia esperienza. Quello che serve è puntare su nuove politiche sociali del Comune”.
Francesca Coffano: vent’anni, studentessa di architettura, tra i giovani che fin dall’inizio hanno sostenuto il Laboratorio Concittadino. “Voglio dare il mio contributo, anche se ho meno esperienza di altri, perché sono una studentessa. Ma la mia spinta è anche quella di portare i miei coetanei ad interessarsi alla politica”.
Natalino Bianchi: tecnico Rai, ma soprattutto papà di tre ragazzi: tra i più attivi componenti delle associazioni genitori delle scuole varesine
Rossana Chiodi: ex presidentessa di Fiab-Ciclocittà Varese, storica figura del movimento ambientalista varesino. “La mobilità sostenibile e i mezzi alternativi di trasporto sono i miei punti”.
Mauro Rivolta: architetto con la passione per l’architettura bio-ecologica, la bioclimatica e le costruzioni in legno, fondatore dello StudioEcoArch. “Noi siamo per un ambientalismo consapevole, che segue la tendenza delle grandi città europee. Siamo rimasti indietro, ma possiamo cercare di recuperare il tempo perso. Serve, si può dire, un cambiamento radicale”.
Francesca Marutti, giovanissima studentessa, che non ha partecipato alla campagna delle primarie, ma scende adesso in campo per le elezioni. “Spero che i miei coetanei, vedendomi impegnata in politica, possano così anche loro seguire questa strada”.
Margherita Fontana, ideatrice delle AgenDine, ovvero il metodo di raccolta delle opinioni e delle esigenze dei giovani varesini. “Sostenere questa lista
Giovanni Pinesso, storico ambientalista di Varese. “Ho seguito da sempre le battaglie ambientaliste e questa lista mi dà l’opportunità di andare avanti”.
Un elenco destinato ad arricchirsi per dare rappresentanza alle numerose energie e qualità che la città di Varese è in grado di esprimere. Perché per uscire da oltre vent’anni di amministrazione leghista c’è bisogno di entusiasmo, apertura e generosità. Il Progetto Concittadino sarà accanto a Davide Galimberti per portare a Palazzo Estense, con ruolo di protagonista, il mondo che lotta da sempre per una
città più a misura d’uomo, che fermi il consumo di suolo a favore del recupero delle aree dismesse per dare spazio all’innovazione e reali opportunità di partecipazione ai giovani.
Il “dramma” della scarsa partecipazione giovanile è dato appunto dalle primarie: solo meno dell’1% degli under 20 ha votato, e solo meno del 15% degli under 30 degli aventi diritto al voto. Occorre quindi dare una spinta per la partecipazione giovanile.