Parte produzione lombarda di mascherine: 900.000 ogni 24 ore

La Fippi, dopo aver riconvertito un impianto, riuscirà a produrre fino a 900.000 mascherine in 24 ore

30 Marzo 2020
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È partita la produzione lombarda di mascherine anti coronavirus. Grazie alla collaborazione tra Regione Lombardia, Politecnico di Milano, le associazioni di categoria con, in prima fila Confindustria Lombardia, è stato individuato il materiale idoneo e una prima azienda, la Fippi di Rho, ha riconvertito parte della propria produzione in mascherine.

La Fippi, dopo aver riconvertito un impianto, organizzato la produzione, la ‘pallettizzazione’ e il confezionamento, riuscirà a produrre fino a 900.000 mascherine in 24 ore. A livello tecnico ha riconvertito una delle tecnologie di pannolini per l’infanzia – che permette produzioni su larga scala – nella produzione di mascherine. Cambiando dei processi alla linea, aggiungendo elastici e usando colle specifiche e materiali idonei.

Grazie al know-how dell’azienda, ai dipendenti, ai test fatti con il Politecnico di Milano, la fabbricazione ha preso il via.

L’assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, si è recato in visita alla Fippi di Rho, dove ha potuto testarne con mano l’avvio.

“La filiera lombarda di produzione delle mascherine è una realtà – ha detto Cattaneo – le mascherine sono pronte per essere distribuite e hanno la capacità di proteggere realmente”.

“Il materiale – ha aggiunto – è stato testato dal Politecnico di Milano che ne conferma un potere filtrante superiore a quello delle mascherine chirurgiche certificate”. “La nostra prima priorità – ha sottolineato Cattaneo – è proprio quella di garantire alle persone che la indosseranno una protezione reale e non solo una parvenza”.

“L’idea è nata da un’esigenza interna all’azienda – ha spiegato Claudio Guarnero, amministratore delegato di Fippi azienda a conduzione famigliare nata negli anni ’70, la cui guida è ora in mano alla seconda e alla terza generazione – per proteggere i dipendenti”.

“Abbiamo utilizzato – ha illustrato – una parte del materiale del pannolino per creare delle mascherine da utilizzare in un primo momento al nostro interno. Successivamente, contattati da Regione Lombardia abbiamo deciso di dare un contributo alla produzione”.

“Con il Politecnico – ha spiegato – abbiamo individuato la materia prima idonea, collaborando con l’azienda Atex (specializzata in tessuto non tessuto per l’utilizzo medicale) e abbiamo individuato il materiale idoneo e con adeguato potere filtrante”.

Le mascherine sono state autocertificate dall’azienda e sono in attesa del riscontro di idoneità da parte dell’Iss, ottenuto il quale la distribuzione sarà garantita innanzitutto per le strutture sanitarie e socio-sanitarie. Nel frattempo, le mascherine possono comunque essere già utilizzate per proteggere i pazienti, i volontari e i cittadini.

Sul fronte della produzione di camici, Regione Lombardia, sempre con il Politecnico, ha avviato un percorso analogo, individuando i materiali e i procedimenti produttivi idonei. Affinché coloro che hanno già manifestato la volontà di riconvertire la produzione (come Armani, che lo ha già reso pubblico) possano avere tutti gli elementi necessari. Per garantire produzioni con gli stessi requisiti di sicurezza dei prodotti certificati.

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