“Oncofertilità, genitori oltre la malattia”: convegno a Palazzo Pirelli

Vicepresidente Francesca Brianza: “Sostenere il diritto alla genitorialità dei pazienti oncologici e promuovere l’accesso ai Centri della rete regionale per la Procreazione Medicalmente Assistita perché la salute è innanzitutto una questione di attenzione e informazione”

14 Giugno 2019
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Sostenere il diritto alla genitorialità dei pazienti oncologici. Questo il tema al centro del convegno che si è tenuto questo pomeriggio a Palazzo Pirelli, occasione di confronto scientifico sulla necessità di dedicare attenzione all’infertilità a seguito di malattie tumorali. L’iniziativa è stata promossa dalla Vice Presidente del Consiglio regionale Francesca Brianza (Lega) e nell’occasione, alla presenza di Alessandro Peccatori, uno dei pionieri dell’Oncofertilità in Italia in forza allo IEO, si è discusso in particolare dell’accesso ai Centri della rete regionale per la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).

Dobbiamo diffondere nel modo più efficace possibile il messaggio che diventare genitori oltre la malattia si può – ha dichiarato Francesca Brianza -. Oggi, purtroppo, sono ancora poche le donne e gli uomini che accedono a una delle tecniche per preservare la fertilità: a fronte di una crescita dei tumori in pazienti di età inferiore ai 40 anni, le donne che accedono alla preservazione della fertilità sono meno del 40%. Si stima che nel nostro paese circa 8-9 mila persone dell’età compresa tra i 15 e i 39 anni si ammala di tumore e si sottopone a terapie farmacologiche, radianti e chirurgiche che possono danneggiare le gonadi maschili e femminili e limitare la capacità riproduttiva. Questa pertanto- ha proseguito la Brianza – è una grande opportunità che ci viene fornita dalla scienza e che permette ai pazienti oncologici di crearsi una famiglia e quindi di sperare in un futuro diverso. Regione Lombardia, grazie al suo eccellente sistema sanitario – ha concluso – resta in prima linea per accompagnare l’ammalato in un percorso di cura e guarigione, ma anche per fare in modo che la sua qualità della vita rimanga la più alta possibile, dal momento della diagnosi fino al ritorno alla vita di tutti i giorni”.

Il nostro sistema sanitario deve cercare di garantire la possibilità di procreare anche ai pazienti che rischiano l’infertilità a seguito delle malattie tumorali – ha spiegato Emanuele Monti (Lega), Presidente della Commissione Sanità –. Negli ultimi anni il progressivo aumento della sopravvivenza dei pazienti affetti da neoplasie ha posto l’attenzione sugli effetti a lungo termine delle terapie antitumorali e sulla qualità della vita dei pazienti dopo il trattamento. Da qui diventa fondamentale puntare ad una campagna informativa per far conoscere quanto più possibile le tecniche per preservare la fertilità“.

Negli ultimi anni il progressivo aumento della sopravvivenza dei pazienti affetti da neoplasie ha posto l’attenzione sugli effetti a lungo termine delle terapie antitumorali e sulla qualità della vita dei pazienti dopo il trattamento: un progresso che deve adesso facilitare i pazienti oncologici che vogliono ricorrere allacrioconservazione dei gameti. Secondo i dati del censimento condotto dell’Istituto Superiore di Sanitànel 2016 su un totale di 201 centri di PMA, i centri pubblici di oncofertilità in Italia erano 28 unità, di cui 15 al Nord.

Il dibattito ha visto la presenza di Rosanna D’Antona Presidente EuropaDonna ItaliaAlessandro Peccatoripioniere dell’Oncofertilità in Italia e Direttore dell’Unità fertilità e procreazione in Oncologia dell’IRCCS Istituto Europeo di Oncologia, Fabio Ghezzi Professore Ordinario e Direttore Scuola Specializzazione all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, Corrado Tinterri Direttore Breast Unit dell’Humanitas, Gabriella FarinaDirettore del Dipartimento di Oncologia ASST Fatebenefratelli Sacco Milano e Eugenia Trotti Dirigente medico ASST Sette Laghi.

Ringraziamo la Vicepresidente Brianza per averci affiancato in questa iniziativa di informazione su un tema così determinante per la qualità della vita del malato oncologico – ha dichiarato Rosanna D’Antona, Presidente di Europa Donna Italia -. La preservazione della fertilità, per una donna che si trova ad affrontare un tumore al seno, fa parte dei diritti fondamentali che il nostro Movimento si impegna a tutelare, inoltre rientra tra i servizi previsti nei centri di senologia come indicato dalle Linee di indirizzo ministeriali. È compito principalmente dei medici – ha continuato – informare le pazienti su quando e come accedere a questo servizio, ma nell’era della medicina partecipativa, anche le stesse pazienti e i caregivers sono chiamati ad essere consapevoli delle opportunità che la scienza medica e le Istituzioni regionali più illuminate mettono a loro disposizione. L’incontro di oggi rappresenta quindi una preziosa occasione di aggiornamento in particolare per le associazioni impegnate nel supporto alle pazienti dei centri di senologia lombardi“.

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