Mostra Temporanea “Il canto della terra”

Il museo Castiglioni nasce grazie alla donazione, da parte di Angelo e Alfredo Castiglioni al comune di Varese, di oltre 5.000 reperti, archeologici ed etnici, provenienti dal continente africano.

27 Settembre 2017
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Per più di sessanta anni, i gemelli Castiglioni hanno condotto numerose e accurate missioni di ricerca e documentazione etnologica e archeologica. Durante le spedizioni nei deserti, nelle savane, nelle foreste e sui monti africani, non solo hanno raccolto e catalogato oggetti della vita materiale e religiosa di vari gruppi etnici, ma hanno anche realizzato precise documentazioni foto-cinematograche. Documenti unici e irripetibili parte integrante del patrimonio museale e che permettono ai visitatori di “immergersi” in un mondo lontano e ormai scomparso.

La raccolta Castiglioni è strutturata in un percorso di alto valore didattico, suddiviso per temi e aree d’interesse archeologico, etnografico e geografico fortemente coinvolgente sia sul piano dei contenuti, sia come testimonianza di una vita spesa nella passione per la curiosità scientifica e la ricerca sul campo.

Il percorso museale si snoda tra la riscoperta della città mineraria faraonica di Berenice Pancrisia, le rocce del profondo deserto libico, custodi dei graffiti preistorici dell’uadi di Bergiug, per arrivare al racconto degli usi, costumi e tradizioni delle popolazioni africane attraverso numerosi reperti e fedeli ricostruzioni.

Sono solo alcuni esempi della ricchissima documentazione raccolta nella dépendance di Villa Toeplitz dall’alto valore educativo e testimonianza delle costanti antropologiche della civiltà umana. I nodi della complessa relazione tra uomo e natura, i temi dell’acqua e dell’ecologia sono trasversalmente presenti e vengono valorizzati attraverso progetti didattici e scientifici come quello dell’ecologia acustica, tema della mostra “Il Canto della Terra”.

L’esposizione raccoglie e documenta centinaia di oggetti sonori provenienti dal regno minerale, vegetale e animale in un percorso da vedere, sentire, suonare. Un itinerario per esplorare come la musica ha animato la preistoria e la storia dell’uomo, prima dell’avvento della meccanica e dell’elettronica, quando l’interazione tra Uomo e Natura era assoluta.

Collocata in una stanza della natura, l’esposizione è articolata in una serie di percorsi didattici e spazi laboratoriali. Conduce i percorsi Antonio Testa, un esperto che da anni si dedica alla ricerca e alla sperimentazione su strumenti e suoni della natura. Il Canto della terra è un invito a riappropriarci di voci e suoni non tecnologici e a riscoprire “l’ecologia del suono”. Xilofoni, vibrafoni, legni e pietre sonore, rombi volanti, zucche e conchiglie trasformate in trombe, archi a bocca, corni per comunicare a distanza, flauti di ogni tipo, scacciapensieri, sonagli e innumerevoli altri strumenti.

Antonio Testa è produttore, musicista, percussionista, insegnante di propedeutica musicale e musicoterapeuta. Ha svolto approfonditi studi sulla musica dei popoli tribali e sulla musica d’ambiente, sui suoni e sui rumori della natura, sulla correlazione tra musica e movimento e tra suono e immagine. Produttore di musica etno-ambient, world music ed elettronica sperimentale. Dagli anni ‘80 ha sviluppato progetti artistici e didattici in collaborazione con scuole, università, teatri, musei, ospedali psichiatrici e carceri utilizzando il metodo “Giocare con i suoni” da lui ideato ed edito da Alpha Centauri/BMG Ricordi nel 2000. Collabora con importanti riviste specializzate nel settore musicale e nella didattica. Le sue ricerche sulla funzione terapeutica della musica vengono pubblicate in testi universitari. Compone musica per film, documentari naturalistici e teatro.

I laboratori musicali dedicati alle scuole sono diversificati a seconda della fascia d’età degli studenti.

 

Scuola dell’infanzia e classi I e II scuola primaria

I 4 ELEMENTI 

Verranno presentati e suonati diversi strumenti musicali naturali che ricreano le sonorità dei 4 elementi. I bambini saranno coinvolti a suonare e ricreare i suoni dell’Aria, dell’Acqua, della Terra e del Fuoco, la palude, la giungla, i mondi sotterranei e i mondi marini.

 

Classi III e IV scuola primaria

LA MUSICA DELLA PREISTORIA

Ispirato all’origine della musica e dell’arte, il percorso condensa la conoscenza e l’utilizzo di oggetti sonori e strumenti musicali ricostruiti con materiali della natura, secondo gli antichissimi reperti paleolitici e strumenti musicali etnici. L’emozione che nasce da queste voci, estranee e profonde, è forse il filo più vivo e immediato che ci lega all’uomo della pietra, al cercatore di erbe e semi, al cacciatore, alla preistoria e alla natura selvaggia. La musica della preistoria è un ritorno alle origini del rapporto uomo-suono, della manipolazione di oggetti della natura: si è avvolti dalle vibrazioni sonore e dalle percussioni di pietre e legni, dalle potenti trombe di conchiglia, dai fischietti di semi e osso, dei rombi volanti ed infinite altre voci della Natura che non vogliono essere dimenticate.

 

Classi IV e V scuole elementari e scuola secondaria di primo grado

LA MUSICA DELLA NATURA

Saranno presentati centinaia di oggetti naturali provenienti dai 5 continenti: pietre, legni, fischietti, conchiglie che verranno suonati come strumenti da richiamo o d’accompagnamento. Si daranno lezioni di teoria e pratica strumentale, sensibilizzando i partecipanti al mondo sonoro circostante e ponendo attenzione a ciò che la Natura ci può offrire, in un dialogo tra culture di ieri e di oggi.

 

Scuole secondarie di secondo grado 

LA MUSICA DELLE ORIGINI

Gli strumenti musicali conducono il visitatore nel cuore del mondo dei suoni primordiali. Sono in gran parte ricostruzioni di oggetti sonori risalenti al paleolitico superiore, altri sono parte di una collezione di strumenti musicali tuttora in uso presso i “popoli della natura” di diversi continenti. L’attenzione è principalmente rivolta agli oggetti adatti ad essere suonati così come si trovano in natura o che hanno subito un intervento minimo di lavorazione da parte dell’uomo: ciascuno con la “propria voce”, la sua sonorità, la sua specifica qualità.

 

 

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