Le avventure di Overland all’Università dell’Insubria

Martedì 1 marzo un incontro con i viaggiatori dei camion arancioni

25 Febbraio 2016
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overland

Ci sono la dimensione dell’avventura e quella della missione, lo spettacolo e il racconto, la scoperta e la riscoperta in Overland, il progetto nato nel 1995 con l’obiettivo di tracciare il ritratto del pianeta Terra e diventato un programma televisivo cult, trasmesso a puntate sulla Rete ammiraglia della Rai, Rai 1.

Tutte le anime racchiuse in Overland – ormai giunto alla sedicesima edizione – saranno sviscerate nel corso dell’incontro “Overland world truck Expedition. Il viaggio come scoperta e missione” organizzato dall’Università degli Studi dell’Insubria, martedì 1 marzo 2016, alle ore 16, nell’Aula Magna Porati Granero, via Dunant 3, a Varese.

L’evento, a ingresso libero fino a esaurimento posti, è una iniziativa del neonato Centro di Ricerca in “Mass Media e Società: storia e critica dell’opinione pubblica”, diretto dal professor Antonio Orecchia, docente di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi dell’Insubria.

All’incontro al Campus di Bizzozero intervengono Beppe Tenti, produttore televisivo del programma, e Cesare Beghi, noto come docente di Cardiochirurgia dell’Università degli Studi dell’Insubria, ma in questo caso relatore in qualità di capo spedizione medica di Overland 12 “Nel cuore dell’Africa Nera”. Modera il dibattito Andrea Bellavita, docente di Linguaggi Crossmediali, Università degli Studi dell’Insubria.

È prevista la diretta streaming all’indirizzo:

http://streaming.uninsubria.it/overland

Per approfondire da: www.overland.org:

Il progetto Overland da oltre vent’anni scandaglia gli angoli più remoti del mondo: 16 spedizioni, oltre 450.000 chilometri di percorrenza totale (pari a circa 10 volte la circonferenza della Terra), coperti in oltre 1600 giorni di viaggio attraverso 380 frontiere di Paesi appartenenti alle più disparate zone geografiche e fasce climatiche del pianeta.

Overland 12 è partito dall’Italia e ha attraversato in oltre 6 mesi 50.000 Km nel continente africano compiendone il perimetro completo, dal Marocco a Capo di Buona Speranza per poi risalire fino a Il Cairo: territori complessi dal punto di vista ambientale, di sicurezza e logistica ma sicuramente ricchissimi per la varietà di popolazioni, paesaggi e fauna. Per la spedizione sono stati rimessi in pista due dei quattro storici “Musoni” al fianco di altri quattro nuovi mezzi Iveco (un Trakker 6×6, due Massif 4×4 e un Daily 4×4), per ritornare: una delle spedizioni più estreme e difficili effettuate fino ad oggi, secondo il capo spedizione Beppe Tenti.

Overland, come sempre, è stata molto attenta all’aspetto umanitario, aiutando le popolazioni e le strutture via via incontrate, per questo un mezzo della spedizione è stato interamente dedicato al personale medico selezionato dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria dell’Università di Parma. Un Iveco Daily attrezzato di tutto punto dove si sono alternati quattro medici per assistere le popolazioni locali, raccogliere dati statistici, rilevare lo stato delle strutture incontrate, portare conoscenze innovative agli ambulatori locali e porre le basi per nuovi interventi di cooperazione. In questo modo è stato possibile aiutare sia nell’immediato ma soprattutto nel futuro i tanti avamposti medici che incontreremo nell’evolversi della spedizione. Per questa impresa l’equipaggio che si è alternato nella spedizione nei vari turni ha superato le 40 persone.

Al termine della spedizione è stata realizzata la consueta serie di documentari che sono stati trasmessi da Raiuno. Overland 12 “Nel cuore dell’Africa nera” è composto da 16 puntate proiettate da Rai 1 tra il 2010 e il 2011

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