Fondazione Molina, sul nuovo cda “braccio di ferro” tra Lega Nord e Forza Italia

La prima riunione tra il Carroccio e il gruppo unico di centrodestra Liberi per Varese non ha portato a nessun accordo. Il rischio è di una lunga impasse. Ma Pinti rassicura: «Nessun disservizio agli utenti»

08 Febbraio 2015
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È ancora lontano l’accordo per il nuovo cda della Fondazione Molina. L’incontro di ieri pomeriggio, tra Lega Nord e Forza Italia, per cercare di arrivare alla quadra sui nomi da inserire nel nuovo consiglio d’amministrazione, è finito in un nulla di fatto.

Al confronto erano presenti il segretario cittadino della Lega Nord Marco Pinti e il dirigente Marco Bordonaro da una parte, e il coordinatore politico di Liberi per Varese (il gruppo unico Forza Italia più Udc) Roberto Puricelli e il dirigente forzista Ciro Calemme dall’altra.

Tra le due parti sembrano esserci infatti forti divergenze non solo sui nomi, ma anche sul metodo per arrivare a scegliere i componenti.

Liberi per Varese punta a insediare come presidente Christian Campiotti, segretario regionale dell’Udc e già assessore provinciale alle Politiche sociali. La Lega Nord, a livello cittadino, guidata da Pinti, chiede di aprire la discussione e portarla su tematiche maggiormente indirizzate allo scopo che la Fondazione deve perseguire.

«Innanzitutto voglio rassicurare gli utenti e le famiglie che l’attuale cda, uscente, rimane assolutamente in funzione – dichiara Pinti – quindi, anche se la decisione per le nomine non è stata ancora fatta, non c’è nessun vuoto di governo della Fondazione, né tantomeno ci saranno problemi nell’erogazione dei servizi».
Quindi, entra nella questione delle nomine. «Il problema principale da affrontare è la mancata sincronia tra nomina del cda ed elezioni comunali. Di fatto, il sindaco deve nominare i nuovi membri ad un anno dalla scadenza. Questo pone una questione non di secondo piano, ovvero la necessità di garantire che le nomine siano fatte sulla base delle competenze e della finalità della Fondazione, in modo da svincolarle dal mandato amministrativo. Su questo ci stiamo ragionando e occorre tempo».
Tra le righe, si legge chiaramente l’esistenza di una contrapposizione di idee sulla Casa di riposo tra le due forze politiche di maggioranza.
E Pinti conferma: «Ci sono posizioni diverse ed entrambe legittime. Per la Lega la principale funzione del Molina dev’essere di carattere sociale. Per altri dev’esserci anche una finalità più aziendale, immobiliare. Quindi, occorrono altri incontri per approfondire la questione».

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